Leggenda o verità?
Una leggenda metropolitana è una boiata che in molti spergiurano sia vera, ma che in realtà nessuno è in grado di provare. Ne avrete sicuramente sentito parlare in passato, forse un po' meno negli ultimi anni. La leggenda metropolitana va ben oltre le fake news, non si sa mai chi l'abbia fatta circolare né si hanno informazioni sufficienti a capire se sia o no una boiata. La leggenda sconfina nel mito e viene raccontata a suon di "ho sentito dire che..." e "un amico di mio cugino giura che...". Insomma, verità zero.
Spesso, la fonte della leggenda è il "cuggino", parente che possiede un grado di parentela non molto affidabile. "Oh, mio cuggino mi ha detto che un suo amico che fa lo stradino *, una volta è sceso nelle fogne e ha visto un coccodrillo!". E' sempre il cugino e a volte non esiste nemmeno il cugino, probabilmente scambiato per mucca e rapito dagli ufo, o sepolto vivo dal fantasma di un motociclista vittima di morte violenta.
La leggenda metropolitana cambia colore passando di bocca in bocca. Così la famosa ragazza finita al pronto soccorso dopo avere bevuto 33cl di... una certa sostanza biancastra e vischiosa, cambia di volta in volta nome, città, sesso, colore dei capelli, papille gustative. L'età non cambia mai: i protagonisti di una leggenda metropolitana si resettano ogni volta che la leggenda viene raccontata. Un po' come quelle catene di S. Antonio dove si chiedono soldi per salvare il povero Marcellino affetto da malattia incurabile: peccato che Marcellino sia già morto... il messaggio invece è eterno e viene diffuso ancora e ancora.
* lo stradino è una professione ormai in via di estinzione: trattasi di factotum assunto da piccoli comuni con mansioni che vanno dal tappare una buca al consegnare una tangente
Spesso, la fonte della leggenda è il "cuggino", parente che possiede un grado di parentela non molto affidabile. "Oh, mio cuggino mi ha detto che un suo amico che fa lo stradino *, una volta è sceso nelle fogne e ha visto un coccodrillo!". E' sempre il cugino e a volte non esiste nemmeno il cugino, probabilmente scambiato per mucca e rapito dagli ufo, o sepolto vivo dal fantasma di un motociclista vittima di morte violenta.
La leggenda metropolitana cambia colore passando di bocca in bocca. Così la famosa ragazza finita al pronto soccorso dopo avere bevuto 33cl di... una certa sostanza biancastra e vischiosa, cambia di volta in volta nome, città, sesso, colore dei capelli, papille gustative. L'età non cambia mai: i protagonisti di una leggenda metropolitana si resettano ogni volta che la leggenda viene raccontata. Un po' come quelle catene di S. Antonio dove si chiedono soldi per salvare il povero Marcellino affetto da malattia incurabile: peccato che Marcellino sia già morto... il messaggio invece è eterno e viene diffuso ancora e ancora.
* lo stradino è una professione ormai in via di estinzione: trattasi di factotum assunto da piccoli comuni con mansioni che vanno dal tappare una buca al consegnare una tangente
Tutte le leggende metropolitane su La Pecora Sclera
Qual è l'origine?
Non si sa quando né dove si sia originata la prima leggenda metropolitana, ma a quanto pare qualcuno ha cominciato a parlare di "urban legend" già nel 1968.
Il Pastore crede che la prima leggenda metropolitana risalga all'antica Roma. All'epoca, il popolo pensava che nelle fogne della capitale si aggirassero coccodrilli nubiani e qualcuno aveva messo in giro la diceria che Marco Antonio, dopo una notte con Cleopatra, avesso trovato nelle terme private il messaggio "benvenuto nel mondo dell'AIDS" senza capire di cosa si trattasse.
Il Pastore crede che la prima leggenda metropolitana risalga all'antica Roma. All'epoca, il popolo pensava che nelle fogne della capitale si aggirassero coccodrilli nubiani e qualcuno aveva messo in giro la diceria che Marco Antonio, dopo una notte con Cleopatra, avesso trovato nelle terme private il messaggio "benvenuto nel mondo dell'AIDS" senza capire di cosa si trattasse.