L'impotenza delle statue
Dio guardando attraverso le nuvole scorge nel parco di una città due statue (un atleta e una giovane ninfa). Intenerito da tale visione dice loro: "Mie dolci creature; vi concedo un'ora di libertà nella quale potrete apprezzare la vita umana con le sue gioie e i suoi dolori, ma, badate bene, entro un'ora dovrete ritornare statue". Le statue, ben liete di questa occasione, si appartano dietro ad un cespuglio. Dopo mezz'ora Dio riapre le nubi e dà uno sguardo di sotto, ma vede solo un cespuglio che freme e strani mugolii provenienti da questo, al che richiude le nubi e decide di aspettare. Poco dopo si ripete la stessa scena e Dio richiama i due giovani ricordando il loro impegno di non oltrepassare l'ora, ma per tutta risposta sente dire: "Un attimo! Non abbiamo ancora finito!". Al 55' minuto spazientito, Dio, dopo aver scostato le nubi, si avvicina al cespuglio e senza farsi sentire scosta il fogliame e rimane sbigottito: l'uomo è chino senza calzoni, mentre l'altra stringe tra le mani un piccione proprio sotto il sedere dell'uomo e nel far questo dice: "Dai, dai, spicciati a cagargli in testa che mancano 5 minuti e voglio anch'io fargli un'ultima cacatina in testa prima di ritornare statua!".
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